io vivo in un mondo pieno di gente che finge di essere quella che non è, ma quando parlo con te sono come voglio essere

lunedì 13 febbraio 2017

La rosa

Il suo turno era iniziato alle 7, cameriera di piano di un hotel senza grandi pretese.
Non si lamentava di quella nuova vita il lavoro non era difficile, nessuno la disturbava, doveva solo risistemare le stanze vuote lasciate dai clienti.
Lavorava al caldo, aveva i guanti per proteggersi le mani  dalle aggressione dei detersivi e dei disinfettanti, l'acqua calda, un camice che gli proteggeva i vestiti ...aveva tutto... tranne i suoi figli lasciati in Ungheria.
Il marito no, non lo rimpiangeva, sempre ubriaco e nullafacente, non rimpiangeva la sua patria e la sua casa fredda ma avrebbe dato dieci anni di vita per poter annusare il profumo della testa dei suoi bimbi. Mandava i soldi necessari per sfamarli e vestirli e questo era già tanto per chi non poteva contare su niente altro.

Nella 623 aleggiava ancora il profumo che la signora si era spruzzata prima di uscire, l' aveva riconosciuto quando le era passata davanti nel corridoio, le era piaciuto da subito e istintivamente si era recata nel bagno nella vaga speranza che lo avesse dimenticato sulla mensola come molte volte avveniva. Il profumo non c'era, ma la sua scia era ancora più forte, chiuse gli occhi e respirò profondamente per sentirne ancora di più la fragranza.
I cuscini addossati al capezzale erano quattro, messi di sbieco in un disordine controllato, le coperte riunite in fondo al bordo del letto, e un asciugamano probabilmente l' ultimo usato prima di vestirsi, abbandonato sulla mensola bassa di un mobile.
Nel cestino un cartone di pizza, una bottiglia d'acqua e una di birra, non ne riconosceva la marca, forse era buona o forse era l 'unica che aveva trovato. Avevano mangiato in stanza, perchè era sicura che in quella stanza la signora del profumo non era stata sola, il letto di una notte di sesso o di amore ha sempre qualcosa da sussurrare quando ritorna il sole del mattino.
E di colpo quella sensazione sconvolgente che sentiva salire fino in gola partendo da una morsa allo stomaco, le mancava essere amata, potersi lasciare andare tra le braccia di un uomo che le regalava il sogno di una vita meno solitaria.
Restò a fissare quei cuscini con gli occhi che le si riempivano inevitabilmente di lacrime, poi distolse lo sguardo puntandolo fuori dalla finestra, un cielo terso e azzurro le regalò un lieve sorriso, non può piovere sempre e lui gliene diede la prova, solo poche ore prima era coperto di nuvole grigie mentre adesso a guardarlo invece che una mattina di febbraio sembrava Maggio.
Si scosse, era tempo di mettersi al lavoro, sfilò le federe dei cuscini e ne infilò di pulite,  si diresse verso l' armadio per riporre i due cuscini di cortesia e nell'aprirlo si trovò davanti a qualcosa di inaspettato.
Adagiata sul fondo stava una magnifica rosa, confezionata con cura in una rete da fiorista verde e circondata da nebbiolina bianca. Era stupenda, lasciò andare i cuscini che aveva in mano e la tirò su con delicatezza, sollevandola come si fa con i neonati, una mano sullo stelo e una dietro come a tenere su la testa per paura di farla ciondolare.
Nessuno le aveva mai regalato una rosa così bella, o almeno non gliela aveva mai regalata l' uomo di cui si era perdutamente innamorata, e che forse amava ancora.
Con la rosa in mano uscì sopra il balcone, aveva bisogno di aria, aveva bisogno di lasciare andare al vento quel manto di malinconia che le era piovuto addosso, e liberarsi dal gelo che le avvolgeva il corpo.
Una rosa, questa volta era bastata una rosa per riportarla indietro nel tempo, a quella mattina in cui si era alzata dal letto con un occhio nero e il labbro spaccato, la valigia in cui aveva buttato i pochi vestiti che aveva, la telefonata alla sorella perchè venisse a prendere i bambini e poi il viaggio lungo e confuso verso un futuro ignoto.


Carolina camminava leggera per le vie della città, aveva uno strano sorriso stampato in viso, il sorriso di chi ha passato una notte prendendo e dando amore o qualcosa che assomigliava molto ad esso. Non aveva potuto portare via la rosa , l' aveva messa con cura all'interno dell'armadio, un po' per proteggerla un po' per non guardarla un ultima volta prima di andare via.
Andando a fare colazione aveva visto la cameriera, era carina e delicata, non l' avrebbe buttata nella pattumiera...almeno così sperava. 

Eds  Fuga


6 commenti:

  1. oh, mi ha fatto venire i brividi, grande Li'.
    Alcune immagini sono davvero folgoranti.

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    1. Furio, la prossima volta prima di leggere chiudi le finestre.:)
      Grazie ;)

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  2. "il letto di una notte di sesso o di amore ha sempre qualcosa da sussurrare quando ritorna il sole del mattino"
    :)

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Ho messo la moderazione non per censurarvi, ma solo perchè voglio essere la prima a leggere i vostri commenti una sorta di ius primae noctis.
L'ho messa anche perchè siccome non controllo quasi mai le mail, se qualcuno vuole mandarmi un messaggio privato ha la certezza che lo legga, nell'altro caso a volte passa pure un mese prima di...
Ciao a tutti, se non vi piace sappiate che a me non importa un fico secco.