io vivo in un mondo pieno di gente che finge di essere quella che non è, ma quando parlo con te sono come voglio essere

domenica 4 marzo 2012

C’erano cose che volevo dirgli.


 Ma sapevo che gli avrebbero fatto male. Così le seppellii e lasciai che facessero 


male a me.
[Jonathan Safran Foer]


13 commenti:

  1. Il pensiero del 99% delle donne che conosco.

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  2. Occhio, però: se le cose non dette continuano a farti male, vuol dire che non sono seppellite affatto.

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  3. sbagliatissimo...sopratutto se questa frase e' riferita ad un uomo...la vera emancipazione di una donna nasce da queste piccole cose...
    le donne, sopratutto, noi del sud, siamo cresciute con esempi di sopportazione e rassegnazione...invece dovremmo imparare che non siamo sversatoi ne di frustrazioni e ne tantomeno vittime sacrificali del Dio maschio.
    non condivido per niente questa frase, anche se forse andrebbe contestualizzata
    perfino a mio figlio non gli risparmio la sua sana dose di dolore, posso accompagnarlo in una rielaborazione, ma non evitarglieli
    ciao

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  4. @ Per tutti, il pensiero è riferito ad una donna.
    In alcune "battaglie", non ci sono vincitori ed avere la consapevolezza che mai dall'altra parte ci è possa essere un cambiamento, perchè purtroppo qualcuno nasce con delle tare, fa si che taccia.
    Non si può essere felici di ciò, ma quel dolore serve a capire tante cose, e ripartire da quello per vivere meglio.

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  5. Allora forse è il caso di trovare il coraggio di dare un taglio a una relazione che non porta altro che sofferenza.

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    1. Be Speaker nella vita non è sempre tutto bianco o nero, ci sono tante meravigliose sfumature...

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    2. Sono in parte d'accordo, Lillina, però un rapporto basato sul sacrificio personale, per di più tenuto nascosto, non sono sicuro che possa essere felice.

      Se ci sono difficoltà se ne parla. Se una discussione civile porta a un litigio (o si evita per timore che succeda) allora forse uno dei due tiene alla relazione molto più dell'altro.

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    3. E' vero, ma non parlerei di sacrificio nel mio caso, vedi sò che mia madre per il suo imprinting per come ha vissuto finora la sua vita non andrà mai aldilà di certe cose, ho accettato questo, e non senza aver avuto un confronto...Ho seppellito, hanno fatto male e poi ho accettato che la situazione fosse quella, in due parole ho accettato i suoi limiti.Ne ho molti anche io non credere ;) grazie del confronto

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  6. 1) ho condiviso questa frase per anni quando mi capitava sotto il naso su fb.
    2) il commento di melusina secondo me fa bingo.
    3) adesso non mi ci ritrovo affatto. ciò che fa male a me non mi piace. ho imparato (a suon di mazzate nei denti e di percorsi personali faticosi) che il mio benessere non è un lusso ma una priorità. e che la prima a farmi del bene (o del male) son sempre io.

    baci

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  7. Mi comporto così con mia madre.
    Il suo dolore mi è insostenibile. Così tra i due mali scelgo di seppellire il mio che mi è meno pesante.

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    1. Wallybis fa come avessi cliccato il tasto "mi Piace"

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    2. In effetti faccio così anche io con mia madre, tipo che le nascosi quando mi ruppi una gamba. Sempre a fin di bene: suo e mio, per non vedermela arrivare a casa e non farmi assillare al telefono ogni giorno.

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    3. Ecco, vedi le mamme italiche? ;)

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Ho messo la moderazione non per censurarvi, ma solo perchè voglio essere la prima a leggere i vostri commenti una sorta di ius primae noctis.
L'ho messa anche perchè siccome non controllo quasi mai le mail, se qualcuno vuole mandarmi un messaggio privato ha la certezza che lo legga, nell'altro caso a volte passa pure un mese prima di...
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