io vivo in un mondo pieno di gente che finge di essere quella che non è, ma quando parlo con te sono come voglio essere

domenica 26 gennaio 2014

Sporta

Dentro ognuno di noi deve esserci una sorta di sacco, una sporta in cui vanno a finire le cose.
Non deve essere qualcosa che assomiglia allo stomaco, perchè quello trita, sminuzza, mescola, digerisce e trasforma tutto quello che buttiamo dentro.
Quel sacco di cui parlo, deve essere anche senza fondo, perennemente affamato, ma non brontola come lo stomaco, se ne sta li in silenzio senza dare l'impressione di essere in attesa di nulla, comunque pronto a ricevere tutto.
Sarebbe anche finita li se ogni tanto come per magia non tirasse fuori qualcosa, magari buttato dentro anni dietro. No, lui te lo tira fuori fresco fresco, quasi puntandoti contro un indice intimidatorio che in silenzio sembra dirti : ti sarebbe piaciuto che tutto fosse stato dimenticato!
Così vivi giorni in cui il passato ti viene a trovare. Tra una risata malinconica e un graffio dolore, tra un vortice di nostalgia e il desiderio di oblio, ricacci tutto dentro la sporta e ti tuffi nel presente.

Oggi mi sono sporta un po' troppo nel guardarmi dentro, tutto sommato nel sacco ci sta ancora molto spazio.

giovedì 16 gennaio 2014

Mi farebbe comodo un avatar

Sono stanca e reduce dall'influenza non ancora completamente guarita.
Sono state settimane infernali, una mano da dare qua e la a gli zii causa salsicce e consorelle varie.
Riunioni, incontri, comunicati, causa la non ancora risolta situazione acqua potabile.
La manifestazione di oggi , il dialogo col sindaco, la sua battuta finale " se come te ce ne fossero di più mi dimetterei subito" ed io che di rimando sottovoce per non farmi sentire lascio scappare un "clonatemi".
Bacheche da seguire su fb, la chat off line che continuava a segnalarmi messaggi, note da scrivere, perchè il nostro sindaco invece di incontrare i cittadini preferisce i comunicati via web.
Il giornalista che non mi da tregua con i suoi :ci sono novità?
Vedere le mie parole riportate dalla gazzetta del sud e sull'ora di calabria.
Per il 25 collaborare con un altro comitato di cittadini per un'altra manifestazione.
L'eds da scrivere, e mille altri da leggere cosa che ho fatto, ma non ho avuto il tempo per commentare, che dovrò rileggere perchè se mi era scappato un link in quello di Hombre sicuramente mi sarà scappato anche qualcos'altro negli altri.
Questa maledetta tosse che non va via e la cervicale che mi tormenta.
Insomma sono stanca e domani si ricomincia.

mercoledì 15 gennaio 2014

Iago

L'unico pregio delle borsette da sera è che essendo piccole, non devi rovistare a lungo per pescare le chiavi di casa.
Era stata una lunga serata, troppo alcool e troppe mani da tenere a posto.
In silenzio ondeggiando sulle costose louboutin nere con l'inconfondibile suola rossa, entrai in bagno. La donna sofisticata che mi fissava dallo specchio non aveva nulla da invidiare ad una modella, la mia determinazione aveva vinto mi mancava solo un altro piccolo gradino per arrivare in cima ed essere la numero uno.
Mentre mi infilavo tra le lenzuola di raso nero su cui erano stampati enormi papaveri, un sorriso becero  mi accompagnò nei ricordi. Io mia cugina e lo zio....

Dorota era sempre stata bellissima, fin da piccola avevo voluto essere come lei. Aveva tutto quello che una bambina desiderava avere, dalle bambole con le loro magnifiche case ai vestiti più alla moda. Era la cugina ricca, quella che mi prendeva in giro perchè indossavo i vestiti che non le piacevano più, o quella che mi concedeva a malapena di sfiorare i capelli delle sue bambole di porcellana.
Ero cresciuta invidiandola, giorno dopo giorno avevo covato il desiderio di vendetta e di rivincita nei suoi confronti.
Anno dopo anno le avevo tolto tutto, dal primo fidanzatino al  futuro sposo. Nessun uomo si tira in dietro quando si tratta di una scopata facile.Solo il promesso sposo aveva titubato prima di lasciarsi andare, diciamo il tempo necessario per scordare che la bocca chiusa sopra il suo membro non era quella della sua promessa sposa.
Avevo architettato tutto per benino affinchè Dorota ci cogliesse sul fatto. Il suo viso sconvolto  quando ci sorprese mi regalò una soddisfazione così intensa che non poteva neanche lontanamente avvicinarsi al più intenso orgasmo provato fino ad allora.
Fu proprio quell'episodio che in un certo senso mi cambiò la vita. Dorota fece il diavolo a quattro in famiglia, così che il padre si vide costretto a incontrarmi per porre rimedio.
- Ciao Veronica, vieni accomodati dobbiamo parlare.
- ciao zio, so di cosa vuoi parlarmi, non devo giustificarmi di niente.
- Senti Veronica, ti ho fatto studiare, ti ho aperto la mia casa, ti ho trattato come una figlia, avrei preteso un po' di rispetto in più da parte tua.
- zio non ti ho mancato di rispetto, anzi mi dovresti ringraziare, ho salvato Dorota da una vita di corna
- ah ah ah sei un insolente
- forse è come dici, o forse siete voi uomini che guardandomi riuscite solo a immaginare di portarmi a letto, questo culo e queste tette sono le mie uniche ricchezze, le spendo come mi pare.
- sei una poco di buono.
La conversazione finì sul divano  del suo studio, su cui pelle ormai flaccida si illudeva di poter attingere nuova vita dalla  giovane carne.
È inutile dire che la punizione sperata da Dorota non arrivò mai, divenni invece la beniamina della famiglia, la salvatrice.
Lo zio mi comprò un appartamento, e mi presentò i suoi amici facoltosi, non c'era festa in cui non fossi invitata.
Regalavo ai miei accompagnatori il riflesso della gioventù e loro gioielli, vestiti, denaro e vacanze. Agli occhi di tutti ero una pr di successo, la mia fame sembrava placata, ma poi Dorota si sposò.
Sposò un uomo elegante ed influente, le loro foto sui giornali mi facevano salire la bile in bocca.
Non avevo scelta dovevo riuscire a sposare un uomo più influente del suo, da quanti letti dovevo passare non importava.


Ed ora eccomi qui, il primo passo era stato fatto, la serata era andata proprio come avevo programmato. Interpretare una ragazza pudica, riservata, quasi all'antica e con ferrei valori morali a beneficio della preda. Non era stato poi così difficile, era bastato ricordare la nonna, quella che si faceva il segno della croce mentre rigirava il pane poggiato alla rovescia sul tavolo, quella per cui tutto era peccato persino accennare alla nudità del marito.
Stranamente mentre allontanavo gli uomini un po' troppo disinibiti a causa dell'alcool, ero stata bene con me stessa, avevo persino dimenticato per un attimo il motivo vero per cui mi trovavo in quel posto.


Contributo all'eds rosso come il peccato della Donna Camèl

Altri partecipanti, stavolta si sono scatenati sono una marea, mi sa che l'argomento tira :)

Melusina
Dario
Dario
Dario
Gordon
Fulvia
Melusina
Hombre
Angela
Gabriele
La donna Camel
Melusina
Pendolante
Melusina
Gabriele
Michela
Pendolante
Cielo
Calikanto
Hombre
Melusina
Leuconoè
Pendolo
La donna camel
Kermit
Singlemama


mercoledì 8 gennaio 2014

Mirto

Durante la camminata di oggi mi sono imbattuta in delle splendide piante di mirto, non ho resistito e ne ho mangiato un po', a voi mostro la foto.
Se fossimo su fb nel tag ci sarebbe il nome di Lorenzo.


Dovrei pensare a scrivere L'eds lo so, ma ho tempo, per ora non mi viene niente da scrivere, forse perchè da grande "peccatrice" ho l'imbarazzo della scelta, o perchè fondamentalmente non li considero peccati.

lunedì 6 gennaio 2014

Mentre mi riposavo

Mentre non ero impegnata tra riunioni, pranzi e cene, a fare salsicce e soppressate, per la befana ho preparato le ballerine all'uncinetto per le nipotine , più un altro paio per la cuginetta, cinque paia di coniglietti dolcissimi e caldissimi.
 L'altro paio era in lavorazione :)

 L'antiscivolo è un tappetino che si usa per scolare le stoviglie in cucina

giovedì 2 gennaio 2014

Un altro anno in corso

L'anno è iniziato e tra poco ci inghiottirà nella solita routine, dove le speranze e gli auguri lasceranno posto alla vita vera.

Ogni volta che guardo mio nonno ho la prova che la vita fa ciò che vuole, da e prende, l'importante è continuare a remare.

Mi auguro e vi auguro di riuscire a navigare attraverso la vita come nonno Giovanni, la sera di capodanno gli ho scattato una foto e non so se sorrideva a me, alla vita, ai suoi 98 anni che saranno 99 a febbraio o alla sua inguaribile vanità.