io vivo in un mondo pieno di gente che finge di essere quella che non è, ma quando parlo con te sono come voglio essere

lunedì 28 ottobre 2013

Come non lo sai! L'ho postato !

Si, ci credo che sei super impegnata, hai da fare tante cose, il lavoro i figli, la famiglia, gli amici, ci credo, non devi darmi spiegazioni, te lo ripeto, lo so che non hai tempo, lo leggo su Fb.

Eh deve essere brutto non avere neanche il tempo di soffiarsi il naso, questo l'hai scritto intorno alle dodici - si -  quando avevi sul fuoco mille intrugli e correvi per apparecchiare, alle dodici e zero cinque, hai messo mi piace sulla foto delle scarpe di Maria Rosa,  e poi hai commentato dicendo che le avevi anche tu uguali.
Ma va, davvero?

Tanto che hai un nuovo spasimante lo so, era la notizia in evidenza della settimana scorsa.
Mi pare che questo sia un ingegnere, o era quello di prima e questo è un professore titolare di cattedra ad un università che non ricordo .
Non vorrei fare confusione, perdonami, però so per certo che questo potrebbe essere amore, mi pare abbia le carte in regola come i precedenti, o no? Tanto se non va l'importante è restare buoni amici.

Certo che sei davvero fortunata, incontri sempre belle persone, sia di animo che di posizione sociale, dico mai uno che facesse che so il meccanico o lavorasse in un ufficio - no- tu solo dirigenti o responsabili, ma dico sei nata con la camicia?


Poi sei deliziosa quando posti quelle frasi profonde sul come sei e sul come non sei, fai bene a spiegare, spesso chi legge distratto dalle emoticon non riesce a farsi un opinione propria.
Quanti mi piace hai avuto sullo stato per cui mi avevi chiesto in privato di cliccare? Poi mi sono dimenticata di farlo.....scusami
Spero comunque che ne hai ricevuti tanti! Ecco un'altra cosa di cui puoi andare fiera!




Un delirio  nato spulciando alcuni stati, per fortuna non della stessa persona su fb










sabato 26 ottobre 2013

K.

Mi sembra di ricordare che all'inizio del mese corrente qualcuno di questa community ha compiuto gli anni.
Non scrive da parecchio, ha scelto così, ma cosa ci volete fare a me mancano i suoi post chilometrici.

Non ama festeggiare il suo compleanno, almeno così credo di ricordare, ovvero dice che sono gli altri, quelli per cui la sua persona conta qualcosa, a doverlo fare.

Se l'avessi festeggiato proprio il giorno del suo compleanno sarebbe stato banale, gli ho lasciato tempo per abituarsi all'idea che sta inesorabilmente crescendo.

Ora vi starete chiedendo oltre al nome  (parecchi di voi l'hanno capito), anche come mai mi ricordi più o meno la data, il motivo è semplice siamo dello stesso anno, solo che il disgraziato è mezzo anno più giovane.

Auguri Kisciotte.

domenica 20 ottobre 2013

Little brown thing award

Mi sono imbattuta in questo post di Kermit, di solito  mi annoia fare questi giochetti a catena e li snobbo, ma il rospo chiude lanciando una provocazione nominando me, la Donna Camèl e Hombre, secondo lui riusciamo a farci un EDF.

Ora non vorrei che per via dei nostri EDS qualcuno qui pensi che ce la tiriamo. Non è vero.
Però ne siamo orgogliosi.
E per tranquillizzarvi vi dirò che defechiamo come prima.
La pubblicazione del libro ci ha causato un po' di stitichezza dovuta all'ansia accumulata nell'attesa della consegna di Lulu , e un lieve dolore di pancia quando abbiamo visto i soldi da sborsare in più se volevamo  la consegna veloce. Come minimo con tutti quei soldi il corriere dovrebbe correre come uno che ha la diarrea e non vede l'ora di tirare giù i pantaloni.

Il giochino vuole che risponda a dieci domande sulla cacca, che facciamo tutti, il Papa, miss mondo, il Dalai Lama, Obama, persino la Santachè ma quella già a sentirla parlare si sente la puzza, la farà anche Grillo, almeno spero, perchè fino ad oggi ha fatto solo puzzette.
Alla fine del gioco ovviamente come sempre non nomino nessuno.




1)Ti capita mai di controllare quello che hai emesso?
Il mio non è un vero controllo, ma un occhiata veloce che dura il tempo di usare lo spazzolone
2)Consumi tanta carta?
Consumo quella necessaria, ma non tanta, il segreto sta nell'acquistare una carta di buona qualità, ovviamente dopo la carta segue a ruota il bidet. Ricordo una vacanza in Grecia di alcuni anni fa, in bagno non c'era il bidet, ero costretta a fare una mezza doccia o ad allungare la cornetta della doccia fino al water. 
3)Il tuo tempo medio , da seduto ad alzato?
Non mi sono mai preoccupata del tempo, di solito mi fumo una sigaretta.
4)Quando sei costretto a farla in qualche locale pubblico, usi qualche tecnica particolare?
Questo evento non mi capita mai, fuori casa divento stitica. Ma dovendola fare farei come con la pipì, in bilico sulla punta dei piedi
5)L'hai mai fatta Viola?
Viola? Se qualcuno la fa viola giuro che voglio una foto. 
6)Se un giorno un coprografo te lo proponesse , gli venderesti il tuo prodotto?
Spero che tra la gente che conosco non ci sia mai quel tipo di persona. Comunque la risposta è si, recupererei i soldi della tassa comunale per lo smaltimento rifiuti.
7) Ed a quanto all'etto?
Se il coprografo vuole proprio la mia la deve pagare un bel po', non ho intenzione di svendermi.
8)Ti è mai capitato che per il Principio di Archimede un corpo immerso in un liquido ti facesse bagnare le chiappe?
No, ho avuto culo.
9)C'è qualche alimento che appeno lo mangi sbatabam?
No, sono fortunata. 
10)Resti ancora stupito quando ci trovi del mais, pur sapendo di aver mangiato mais la sera prima?
In genere queste cose non mi stupiscono, come ho detto rispondendo alla prima domanda non è che controlli... Però ho cambiato i pannolini a due figli, nella cacca di può trovare di tutto, persino il dentino da latte ingoiato per sbaglio.

martedì 15 ottobre 2013

Non importa

Mi tiro su sconvolto e allarmato, istintivamente allungo la mano per proteggermi da quell'assurdo rumore metallico.
Al buio cerco di colpirne la fonte. Il terzo colpo fa centro, la sveglia vola per terra a circa mezzo metro dal letto, al DRINN si mescola il rumore sordo del metallo che colpisce il pavimento.
Accendo la luce e recupero la sveglia, nonostante il colpo suona ancora ed è intatta.
È un oggetto antico come quasi tutto in quella casa, la guardo per controllare che non si sia rotto nulla - la mamma non gradirebbe.
La gallinella gialla al suo interno continua a beccare tranquilla segnando i minuti, la cassa rotonda in acciaio non ha risentito del colpo, è tutto a posto, tranne il fatto che lui non avrebbe dovuto essere lì.

Da tre settimane era costretto a dormire nel suo vecchio lettino ad una piazza, gli facevano male le ginocchia, e da due giorni anche un gomito da quando rigirandosi nel letto improvvisamente aveva sentito il vuoto sotto di se.  Ma è tutto a posto si diceva, presto tutto si risolverà.

Avrebbe detto a sua madre che non c'era bisogno che la sera le caricasse la sveglia, aveva nuove tecnologie a disposizione - non avrebbe capito ma non importava.
Avrebbe dovuto affrontare il discorso cibo, in tre settimane aveva preso mezzo chilo - non avrebbe capito neanche questo ma non importa.

Guardo il telefono, tra gli oggetti d'arredo della casa sembra un extraterrestre, con la solita ansia lo accendo, cercando di controllare la speranza di trovarci un suo messaggio, se non c'è non importa mi diceva una vocina, mentre un' altra anelava al contrario. Aspetto due minuti e poi controllo il display - niente - È tutto a posto, meglio così, non importa.

Che andasse al diavolo, se non mi vuole, me ne farò una ragione, metterò nel dimenticatoio lei, il nostro amore, la nostra casa insieme e quella dannata camera dipinta col cielo blu.
Cosa pensa che sia stata solo lei a subire le disillusioni, a passare le notti a fissare il soffitto?
Non è stato facile per entrambi, un figlio lo voleva lei quanto lo volevo io, ma ad un certo punto sono diventato trasparente, ero solo il contenitore di quello sperma che lei cercava di trasformare in vita, non rendendosi conto che stavamo morendo noi nel frattempo.

Non mi vuole più? Bene non importa, non morirò per questo, anche se la amo, anche se so che insieme possiamo essere ancora una famiglia.
Aspetterò ancora un po', sopporterò le cure eccessive di mia madre, controllerò il telefono ogni cinque minuti. Aspetterò fino a fine mese o forse fino al suo compleanno, così avrò una scusa per chiamarla io.
Ecco farò così se non chiama lei non importa, la chiamo al suo compleanno, dalla sua voce capirò se finalmente è tutto a posto.


Mi sono fatta prendere la mano fuori tempo però volevo anche io continuare con gli occhi di lui la storia precedente dell'EDS il blues del blu

sabato 12 ottobre 2013

Il quaderno degli EDS raggiunge il suo scopo

Cara ciurma dell'EDS,
quando abbiamo dato vita ai nostri racconti, pensavamo solo di partecipare ad un bellissimo e stimolante esercizio di scrittura lanciato dalla grandissima Donna Camel.
Solo lei aveva in mente altro, ma lo teneva segreto, custodito fino al momento in cui, maturati i tempi, lo fece esplodere quasi casualmente, con la proposta di ricavarci un libro.
Il libro difatti è nato, nell'immagine di copertina vedete foto e link.

Non importa come andranno le vendite, i risultati importanti sono altri, ognuno di noi ha il suo.

Ciò che è importante è quello che questo volumetto ha rappresentato per noi blogger, il piacere e il gusto di scrivere e di leggere.
E non solo a noi. Ne ho avuto la prova leggendo Antares.

Hurra per la Donna Camel

giovedì 10 ottobre 2013

Non sono indulgente

Napolitano chiede che si faccia qualcosa per migliorare la condizione carceraria, dice che abbiamo a disposizione almeno due cose amnistia e indulto.

Non mi piacciono, non le condivido, non le sento nè giuste nè democratiche.
Con l'ultimo di questi provvedimenti ci siamo ritrovati in giro persone che hanno commesso lo stesso crimine per cui erano stati arrestati.

È facile fare bella figura dicendo noi abbiamo fatto qualcosa per rendere più civile la nostra nazione, solo che poi a pagare è sempre il comune cittadino.
Pagano le vittime, pagano le forze dell'ordine che vedono vanificato il loro lavoro, pagano i nostri figli perchè spiegare ad un bambino perchè un criminale viene fatto ritornare in libertà non è cosa da poco.

Svuotiamo le carceri? Sono d'accordo, ma ogni caso va discusso uno per uno, valutato singolarmente e non come tipologia di reato. Chi è in attesa di giudizio per reati minori per esempio cosa sta a fare lì dentro? Vadano ai domiciliari.
Chi ha oramai 80 anni  ed è dentro per rapina vada ai domiciliari, chi è straniero che sconti la pena nel suo paese.
Non sono grillina, non sono leghista, non sono del pd , non sono del pdl, non sono centrista, non sono di SEL, non sono di rifondazione, sono solo italiana, e per una volta vorrei che invece di parlare facessero qualcosa usando il senno di poi e non tanto per...

lunedì 7 ottobre 2013

Fragolina a chi?

C'è voluto coraggio, ma ce l'ho fatta, l'impresa mi ha tenuta impegnata per tutto il giorno - ora sono sfatta.
 Mi hanno regalato dell'uva fragolina per fare la confettura, che noi qui non so perchè chiamiamo "mostarda" che non centra nulla con la mostarda del resto del mondo ma tant'è.

Sono partita da qui
Naturalmente dopo averla lavata per bene, perchè essendo completamente priva di qualsiasi tipo di antiparassitario e compagnia bella, era piena di "ospiti" indesiderati. Sono stata costretta a fare degli omicidi di massa, ma non avevo scelta, o li levavo o li avrei mangiati in seguito sulle fette biscottate, ma sempre morti finivano, per cui visto che gli insetti non li gradisco a tavola, ho optato per il primo metodo.
L'altro passaggio è stato eliminare i raspi e rilavare i chicchi

In seguito separare la buccia dalla polpa

Vi sembra una cosa non particolarmente difficile e che non richiede neanche tanto coraggio vero?

Si, ma non guardate quel povero e solitario grappolo, e neanche quel misero chicco, che a vederlo da solo ispira tenerezza, no no dovete chiudere gli occhi e cercare di visualizzare tantissimi chicchi, ma proprio tanti, che ti passano per le mani, una volta per lavarli, poi per staccarli dal raspo, poi sprimacciarli per separare la buccia, tutto per l'equivalente di kg 12.50 di prodotto netto crudo

In corso d'opera ho dovuto cambiare la pentola, quella che vedete era troppo piccola, lo zucchero che avrei aggiunto non mi ci stava.

E dopo ore a girare e rigirare perchè ho scelto di non usare PEC, preferendo il vecchio metodo della nonna, ho ottenuto trenta vasetti di ottima confettura per le crostate o perchè no da spalmare sulle fette biscottate

domenica 6 ottobre 2013

Morte nel blu





Nera la patria
fatta di stenti senza futuro.
La vita affidata ad una fievole luce
che attraversa il deserto.
Tomba dei sogni
per molti.
Nera la patria.
La terra promessa del blu del tirreno
li ha accolti nel nero della patria perduta.
Il blu della morte
sia patria per tutti.


EDS del blues del blu altro contributo qui





sabato 5 ottobre 2013

Il blu dell'universo che non c'è









Doveva essersi addormentata sulla spiaggia, sotto la schiena un sasso si stava conficcando nelle reni.
Anche Fabio doveva essersi addormentato come al solito aveva accavallato la gamba sopra di lei, doveva essere sicuramente così, perchè  la gamba destra le si era addormentata.
Attraverso la stoffa del reggiseno sentiva il tepore caldo della sua mano che le cingeva il seno.
Iniziò a muoversi lentamente per scivolare di lato e liberarsi, doveva cambiare posizione.
Liberò la gamba, sorrise soddisfatta, e si bloccò di colpo, Fabio le stava leccando la gamba, anche nel dormiveglia del sonno si rese conto che non era possibile che lo facesse sulla spiaggia, aprì gli occhi.

La realtà arrivò fulminea e inclemente.
La stanza era illuminata di blu, segno che il film che aveva messo, chissà quando, forse un ora o due ore prima era finito, recuperò il telecomando sotto la schiena, e fece scendere il cane dal divano.
Non aveva nessuna voglia di alzarsi, riportare il piatto in cucina con gli avanzi del panino che aveva mangiato per pranzo, era uno sforzo troppo grande o semplicemente voleva portarsi dentro ancora per un po' il ricordo del sogno.

Lo sguardo di Laura si posò su una colonia di formiche , che chissà come e chissà da dove erano riuscite ad entrare nella sala. Avevano formato una fila ordinata, con apparente facilità salivano e scendevano dal tavolino su cui era appoggiato il piattino con gli avanzi. Trasportavano enormi briciole verso  la propria tana, Lara si ritrovò ad invidiarle, quei piccoli esseri avevano una meta, lei aveva perso la sua negli ultimi cinque anni.

Gli occhi le si riempirono di lacrime, mentre la solita domanda, iniziò a martellarle la testa, perchè? Perchè? Quando ho lasciato che la mia vita fosse uguale alla morte? Quando? Dimmi, dimmi quando, quando?

I singhiozzi giunsero clementi a placare la sete del suo cuore, così che i ricordi potessero passeggiare discreti senza rumore attraverso di lei.

Si erano sposati a maggio lei e Fabio, innamorati , complici ed amici, avevano scelto quella casa e riempita di pochi mobili essenziali, per il resto c'era tempo si erano detti.
Una cucina, una sala, due bagni, e due camere. La camera più piccola doveva essere stata la camera di un bambino, perchè era tinteggiata d'azzurro che verso l'altro sfumava in un blu intenso, su cui erano stati effigiati magistralmente i pianeti, il sole era la plafoniera centrale che illuminava la stanza.
Avevano deciso di lasciarla in quel modo nella speranza che fosse arrivato presto un bambino e fosse stato maschio.

Quel figlio però non era arrivato, al suo posto erano arrivate le visite mediche, i termometri per la temperatura, i ricoveri le inseminazioni e le domande senza risposte.
Perchè? Quando sono morta senza saperlo? Quando?

Quando io e Fabio ci siamo persi nessuno dei due è capace di dirlo, forse quando le certezze sono svanite del tutto, quando la speranza è diventata un compromesso accettato per andare avanti, quando neanche lei è bastata a riempire il vuoto di quella stanza.

Dopo l'ultima inseminazione  fallita  Fabio aveva provato a farmi tornare a vivere, ci sono le adozioni aveva detto, possiamo ancora avere un figlio se lo desideriamo, ma tu ora devi smettere di affannarti a rincorrere qualcosa che non arriverà.
Si era diretto verso la stanzetta, che tenevamo perennemente chiusa, aveva aperto la finestra, ed aveva iniziato a trasferirci computer e scrivania, mi aveva preso le mani, trascinato dolcemente dentro, e scandendo le parole mi aveva detto :
- questa stanza ha bisogno di vita, noi abbiamo bisogno di vita, della nostra vita! Con o senza figli, abbiamo diritto a vivere, per non impazzire dobbiamo chiudere le porte al sogno di avere un figlio nostro e aprire questa stanza ad un figlio che c'è, anche se non sappiamo ancora in che parte del mondo vive.
 Ma io non ero pronta, lo avevo guardato senza vederlo.... lui aveva capito.
Era tornato da sua madre, concedendomi del tempo per pensare o forse decidere se fosse più importante il sogno di un figlio o la realtà insieme a lui.


Tu dimmi quando, quando
dove sono le tue mani ed il tuo naso
verso un giorno disperato 
ma io ho sete
ho sete ancora



Questo racconto partecipa all'EDS il blues del blu della Donna Camel

Altri partecipanti all'esercizio di scrittura sono
Dario
Singlemama
MaiMaturo
Singlemama fa il bis
Pendolante
Call me Leuconoe
Marco C
Hombre
Calikanto
Cielosopramilano
Melusina
La Donna Camel
Melusina fa il bis
La donna Camel fa il bis
Brux
Hombre fa il bis





mercoledì 2 ottobre 2013

Cerco di crearmi l'attesa

Posso fare un post a cazzeggio?
Certo che lo posso fare, questo è il mio blog!
E certo anche che non sarebbe mica il primo... :( rientrerebbe nella lunga lista dei suoi pari) per cui, veniamo a noi, che mi frulla nella testa?
Mi frulla il blu o il blues, che non sono la stessa cosa per me.
Il blu è felicità, è la serenità della consapevolezza di essere nel posto giusto.  Ma mi cimenterò nella prova che mi aspetta per trasformarlo in blues.

Però dovrà piovere, perchè qui ci sono 28 gradi, e il blu del cielo si tuffa in un punto che gli occhi non riescono a distinguere nel blu del mare.
Tutto ultimamente gira bene, per cui anche la malinconia non trova posto nei miei pensieri.

Poi come non star bene se ancora passando per strada gli uomini si girano a guardare? ;)
Faccio finta di non sentire i pssssssttttttt dei più audaci o temerari....
Se un vecchietto nota la sigaretta e mi dice : signorina quella fa male, è così bella.

Quindi rimando o procrastino, ma tranquilli non faccio come il protagonista del libro di Jhon Perry, mi do una scadenza  che deciderò a giorni :)

Ora, visto che per scendere in spiaggia è tardino, prendo Symba, chiamo un amica e vado a camminare due orette, che per correre non ho il fiato nè il fisico.

Avete mai provato voi maschietti a correre facendo sobbalzare un paio di tette non esattamente della seconda?