io vivo in un mondo pieno di gente che finge di essere quella che non è, ma quando parlo con te sono come voglio essere

lunedì 30 ottobre 2017

Parole non scritte

Che gli occhi parlano l'ho imparato da bambina.
Ricordo esattamente quando e dove, a scuola, una mattina di ottobre, in terza elementare.
Quella mattina la maestra come al solito ci fece scrivere la data sul quaderno e iniziò la lezione.
Stava in piedi vicino la lavagna e io in silenzio la guardavo. Mi piacevano i vestiti della mia maestra, era così curata ed elegante, molto diversa dalle donne della mia famiglia.
Quella mattina indossava una gonna attillata sopra il ginocchio e un twin set da cui faceva capolino una lunga collana dorata.
L'ammiravo.
Non lo so lei cosa abbia letto nel mio sguardo, fatto sta che mi spedì fuori dalla classe per tutta la mattinata.
I miei compagni ed  io non riuscivamo a capirne il motivo, a turno quando uscivano per fare la pipì mi chiedevano: che hai fatto?
Lasciandomi ancora più smarrita perché ero io che avrei voluto saperlo da loro, o almeno se la maestra gli avesse detto il motivo per cui mi stava punendo.
Anche l' insegnante di una delle altre classi ad un certo punto era così  preocupata dal protrarsi di quella punizione che mi chiamò in classe per chiedermi cosa avessi fatto.
Le dissi niente non ho neanche parlato la stavo solo guardando. Mi diede una caramella rossana e mi disse : resta qua vado a parlarci io.
Al ritorno mi riaccompagnò nella mia classe e mi spiegò che andava tutto bene la maestra si era sentita troppo osservata e l'avevo messa a disagio.
Non capii bene  la cosa ma l'accettai, ritornai in classe cercando di guardarla il meno possibile.
Ma vai al diavolo vecchia baltracca acida che non sei altro! Questo le vorrei dire oggi semmai dovessi rincontrarla. Tu sei malata e non dovresti fare il lavoro fai.
Ho imparato bene la lezione che mi hai dato, gli occhi parlano solo alle persone che hanno cuore e sensibilità per ascoltarli.
Parlano parole che solo delle anime attente sanno cogliere.
E che se dentro non hanno nulla come te restano sospese e fraintese.

EDS su halloween lanciato su fb dalla donna camel

Giuseppina e maria

"Tu potrai essere anche quella che le ha dato un figlio ma io per lui e per la storia sarò sempre la donna della sua vita.
Non mi è mai importato di lui come amante e non mi sono mai sognata di essergli fedele, volevo ben altro e l'ho ottenuto.
Poi sei arrivata tu, la santarellina casa e chiesa a mettere al mondo un bastardo !
Ma non illuderti farai la mia stessa fine! Perciò fino a quando dura tienitelo, lui e i suoi 4 cm di cazzo! "

Questo dialogo non lo leggerete mai in nessun libro di storia, anzi vi diranno che l'incontro dell' imperatrice Giuseppina e Maria Walewska fu discreto e senza le scintille che tutti si aspettavano.
In verità l'incontro tra le due andò realmente così, fu una cosa discreta e trattenuta solo che col passare dei giorni Giuseppina non seppe darsi pace per aver taciuto il risentimento che covava, neanche i suoi roseti riuscivano più a darle serenità. 
Una sera mi chiamò nelle sue stanze e mi dettò queste righe infuocate che non feci in tempo a consegnare perché  l'imperatore per ragion di stato aveva appena lasciato Maria per sposare Maria Luisa D'Austria.
Insomma Napoleone vuoi per ragion di stato, vuoi per placare la sua immensa lidido tra mogli e amanti non smetteva di inzuppare il suo biscotto.

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