io vivo in un mondo pieno di gente che finge di essere quella che non è, ma quando parlo con te sono come voglio essere

mercoledì 15 gennaio 2014

Iago

L'unico pregio delle borsette da sera è che essendo piccole, non devi rovistare a lungo per pescare le chiavi di casa.
Era stata una lunga serata, troppo alcool e troppe mani da tenere a posto.
In silenzio ondeggiando sulle costose louboutin nere con l'inconfondibile suola rossa, entrai in bagno. La donna sofisticata che mi fissava dallo specchio non aveva nulla da invidiare ad una modella, la mia determinazione aveva vinto mi mancava solo un altro piccolo gradino per arrivare in cima ed essere la numero uno.
Mentre mi infilavo tra le lenzuola di raso nero su cui erano stampati enormi papaveri, un sorriso becero  mi accompagnò nei ricordi. Io mia cugina e lo zio....

Dorota era sempre stata bellissima, fin da piccola avevo voluto essere come lei. Aveva tutto quello che una bambina desiderava avere, dalle bambole con le loro magnifiche case ai vestiti più alla moda. Era la cugina ricca, quella che mi prendeva in giro perchè indossavo i vestiti che non le piacevano più, o quella che mi concedeva a malapena di sfiorare i capelli delle sue bambole di porcellana.
Ero cresciuta invidiandola, giorno dopo giorno avevo covato il desiderio di vendetta e di rivincita nei suoi confronti.
Anno dopo anno le avevo tolto tutto, dal primo fidanzatino al  futuro sposo. Nessun uomo si tira in dietro quando si tratta di una scopata facile.Solo il promesso sposo aveva titubato prima di lasciarsi andare, diciamo il tempo necessario per scordare che la bocca chiusa sopra il suo membro non era quella della sua promessa sposa.
Avevo architettato tutto per benino affinchè Dorota ci cogliesse sul fatto. Il suo viso sconvolto  quando ci sorprese mi regalò una soddisfazione così intensa che non poteva neanche lontanamente avvicinarsi al più intenso orgasmo provato fino ad allora.
Fu proprio quell'episodio che in un certo senso mi cambiò la vita. Dorota fece il diavolo a quattro in famiglia, così che il padre si vide costretto a incontrarmi per porre rimedio.
- Ciao Veronica, vieni accomodati dobbiamo parlare.
- ciao zio, so di cosa vuoi parlarmi, non devo giustificarmi di niente.
- Senti Veronica, ti ho fatto studiare, ti ho aperto la mia casa, ti ho trattato come una figlia, avrei preteso un po' di rispetto in più da parte tua.
- zio non ti ho mancato di rispetto, anzi mi dovresti ringraziare, ho salvato Dorota da una vita di corna
- ah ah ah sei un insolente
- forse è come dici, o forse siete voi uomini che guardandomi riuscite solo a immaginare di portarmi a letto, questo culo e queste tette sono le mie uniche ricchezze, le spendo come mi pare.
- sei una poco di buono.
La conversazione finì sul divano  del suo studio, su cui pelle ormai flaccida si illudeva di poter attingere nuova vita dalla  giovane carne.
È inutile dire che la punizione sperata da Dorota non arrivò mai, divenni invece la beniamina della famiglia, la salvatrice.
Lo zio mi comprò un appartamento, e mi presentò i suoi amici facoltosi, non c'era festa in cui non fossi invitata.
Regalavo ai miei accompagnatori il riflesso della gioventù e loro gioielli, vestiti, denaro e vacanze. Agli occhi di tutti ero una pr di successo, la mia fame sembrava placata, ma poi Dorota si sposò.
Sposò un uomo elegante ed influente, le loro foto sui giornali mi facevano salire la bile in bocca.
Non avevo scelta dovevo riuscire a sposare un uomo più influente del suo, da quanti letti dovevo passare non importava.


Ed ora eccomi qui, il primo passo era stato fatto, la serata era andata proprio come avevo programmato. Interpretare una ragazza pudica, riservata, quasi all'antica e con ferrei valori morali a beneficio della preda. Non era stato poi così difficile, era bastato ricordare la nonna, quella che si faceva il segno della croce mentre rigirava il pane poggiato alla rovescia sul tavolo, quella per cui tutto era peccato persino accennare alla nudità del marito.
Stranamente mentre allontanavo gli uomini un po' troppo disinibiti a causa dell'alcool, ero stata bene con me stessa, avevo persino dimenticato per un attimo il motivo vero per cui mi trovavo in quel posto.


Contributo all'eds rosso come il peccato della Donna Camèl

Altri partecipanti, stavolta si sono scatenati sono una marea, mi sa che l'argomento tira :)

Melusina
Dario
Dario
Dario
Gordon
Fulvia
Melusina
Hombre
Angela
Gabriele
La donna Camel
Melusina
Pendolante
Melusina
Gabriele
Michela
Pendolante
Cielo
Calikanto
Hombre
Melusina
Leuconoè
Pendolo
La donna camel
Kermit
Singlemama


17 commenti:

  1. Però sta cugina un po' se lo meritava, era insopportabile con tutto quel successo :-)

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  2. Ora capisco gli antichi proverbi :-) non c'è cosa più divina...

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  3. Bello questo racconto sull'invidia, quasi quasi avrei voluto leggerne ancora :-) Complimenti!

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  4. Mi è piaciuto assai. Vendetta e invidia. Mix micidiale

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    1. Grazie,
      hai ragione tirano più dei buoni sentimenti

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  5. Mi è piaciuto assai. Tette e culo. Mix micidiale.
    E un bacio alla nonna che metteva dritto il pane (mica era pugliese vero?)

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    1. Grazie, ovviamente più uno che l'altro, non mi ci morire riprenditi.

      Dici la nonna o il pane? Comunque entrambi calabresi e fatti in casa

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L'ho messa anche perchè siccome non controllo quasi mai le mail, se qualcuno vuole mandarmi un messaggio privato ha la certezza che lo legga, nell'altro caso a volte passa pure un mese prima di...
Ciao a tutti, se non vi piace sappiate che a me non importa un fico secco.