io vivo in un mondo pieno di gente che finge di essere quella che non è, ma quando parlo con te sono come voglio essere
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domenica 15 aprile 2012

Ciao, potevi essere mio figlio

Da ieri pomeriggio vado dicendo di essere incazzata, in realtà ho dovuto ammettere che la mia non era solo rabbia bensì paura.
Senti alzarsi nell'altra stanza il volume della tv e ascolti di un ragazzo che ha avuto un malore in campo, rimani turbata, ma se dopo un ora leggi che quel ragazzo di 25 anni è morto sul campo di gioco per un probabile infarto  è un altro paio di maniche, sgomento, dolore, rabbia e mille domande che ti girano in testa a cui vorresti una risposta, però poi capisci che non è una risposta che vuoi ma essere tranquillizzata.
Ammetto che è irrazionale, nessuno ha quel tipo di risposte che vorrei, so anche che a volte si muore e basta non c'è una causa sempre riscontrabile e prevedibile, eppure ho paura.
Ho paura perchè domani mio figlio ha la partita in differita, perchè la domenica i campi sono occupati dalla prima squadra e loro spesso giocano il lunedì. Ho persino pensato di non andare a prenderlo in tempo a scuola per accompagnarlo al pulman per la trasferta, perchè a me quei controlli di urina e di mezz'ora di corsa sul tappeto per un elettrocardiogramma sembrano pochi, sono sempre sembrati pochi, ma ora mi sembrano niente.
Ma poi come al solito ragiono, non posso farlo.
Perchè mi guardo in giro in questa casa e vedo cosa sia per lui calcio, tre palloni in camera con cui nonostante i rimproveri palleggia, cinque o sei sgonfi nel ripostiglio, la tele sempre sintonizzata su sky calcio, persino i suoi armadi sono colme di divise calcistiche di varie squadre europee, comprate su internet e indossate abitualmente come se gli unici capi di vestiario possedesse fossero solo quelli.
Non so se riuscirò mai a capire a fondo cosa sia il pallone per chi lo ama, ma so che per loro è la vita.
Resto sempre affascinata a vederli correre con quella sfera attaccata al piede, quasi fosse legata con un filo invisibile, sembra parte di loro, così come quella per me inspiegabile precisione, nel mandare con un lieve tocco la palla nel punto esatto in cui vogliono, se volete saperlo ho provato anche io solo che se miravo a destra quell'essere immondo andava a sinistra, figurati saper centrare l'angolino all'incrocio dei pali.
Vivo di riflesso questo suo amore, questa passione che annebbia la capacità obbiettiva di ragionare è cieca.
Così anche il fango, i borsoni riempiti e svuotati , le cene da riscaldare perchè magari anche se tornato da un allenamento riceve una telefonata da un amico a cui manca un uomo e lui riparte, sembrano dolci, anzi lo sono.
Forse nelle case di chi gioca a calcio si è tutti un po pazzi, perchè non c'è clima o impegni che fermino  il gioco.
Appunto il gioco, perchè di questo si tratta e non dovrebbe mai costare una vita.