Per esempio parlare.
Parlare del più e il meno, parlare di cose importanti, della casa dei figli, con i figli.
Parlare, non urlare, recriminare, accusare, implorare, prevaricare.
Parlare pacatamente, dibattere, argomentare, comprendere.
Avere voglia di parlare, sentirne il bisogno, cercare il dialogo.
Ricominciare a parlare ma anche iniziare a parlare.
Parlarsi da soli, per zittire il desiderio di sentire parole che non trovano e cercano voce.
Silenzi.
Ritrovarsi a pesare su piatti della bilancia il silenzio e quel parlare superfluo, accorgersi che non c'è differenza.
Meglio parlare del tempo che ascoltare il lamento silenzioso delle parole che ingabbiate, cercano fughe.
Dedicato a tutte le donne e agli uomini che cercano e non trovano ciò che desiderano.
Perchè tra due giorni non è la festa della donna, ma di tutti gli uomini e le donne che hanno rispetto per se stessi e per i loro compagni di vita, che si impegnano giorno dopo giorno a costruire insieme un mondo migliore, con il dialogo e il rispetto, senza violenza sia fisica che verbale.
Nel ricordare 8 marzo spesso si tende a demonizzare il genere maschile in generale, mentre si dovrebbero condannare severamente solo chi commette crimini ed abusi contro le donne.
E in egual misura in questa giornata si dovrebbe anche condannare chi da donna umilia e violenta psicologicamente gli uomini, anche se non se ne parla molto questa violenza è molto diffusa.
io vivo in un mondo pieno di gente che finge di essere quella che non è, ma quando parlo con te sono come voglio essere
mercoledì 6 marzo 2013
4 commenti:
Ho messo la moderazione non per censurarvi, ma solo perchè voglio essere la prima a leggere i vostri commenti una sorta di ius primae noctis.
L'ho messa anche perchè siccome non controllo quasi mai le mail, se qualcuno vuole mandarmi un messaggio privato ha la certezza che lo legga, nell'altro caso a volte passa pure un mese prima di...
Ciao a tutti, se non vi piace sappiate che a me non importa un fico secco.
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Concordo.
RispondiEliminaIl difficile è raggiungere quel livello di apertura per comunicare insieme, perchè altrimenti ci si può aprire quanto si vuole ma se dall'altra parte c'è un muro è tutto inutile.
La domanda semmai è se si riesce a gestire il proprio cambiamento c'è un modo per aiutare anche l'altro a farlo?
adoro parlare, e adora farlo anche mio marito...
RispondiEliminasiamo una coppia meravigliosamente verbosa, ed io per questo sono assai grata!
Un post misurato e intelligente, uno dei pochi scritto da una donna, che ho l'occasione di plaudire senza se e senza ma. Il dialogo è sempre un'opportunità anche se a volte si scontra con l'indicibile, un indicibile che si dovrebbe captare, capire e concepire. Non è facile e spesso si sfocia nel mare delle recriminazioni, un mare acido in cui naufragherebbe anche il più puro dei sentimenti. Intanto, navighiamo. Ciao Lillì
RispondiEliminaverissimo !
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