io vivo in un mondo pieno di gente che finge di essere quella che non è, ma quando parlo con te sono come voglio essere

venerdì 18 maggio 2012

La disabilità rende invisibili

Forse non è nemmeno lecito scrivere questo post, perchè io per fortuna non posso realmente capire, solo chi vive le stesse situazioni riesce a farlo.
"Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario"


Meglio cominciare dall'inizio così non mi perdo, perchè è da alcuni giorni che sono persa in un turbine di emozioni.
Mesi fa seguendo le invasioni barbariche, mi sono trovata ad ascoltare l'intervista ad uno scrittore, già allora ne rimasi colpita, comprai il libro e lo lessi.
Zigulì di Massimiliano Verga, si legge in un ora, ma ti resta dentro per sempre, e si ritorna mentalmente a sfogliarne le pagine ogni qual volta si incontra per strada un disabile, ieri sera leggendo Hombre.
Un libro duro, sconvolgente, un libro che forse qualcuno non avrebbe voluto leggere, perchè ha la capacità di mettere a nudo la parte peggiore di te, ti costringe a scrostarti di dosso quella patina di rispettabilità e convenienza che il vivere "tranquilli" in società richiede, quel politicaly correct che tanto sa di vuoto.
Mercoledì scorso non è stato facile avere difronte lo scrittore e parlargli dopo la sua spietata analisi sullo "sguardo" della gente e dirgli grazie per avermi costretta a guardarmi dentro.
Quando gli ho raccontato che più volte leggendo mi sono fermata pensando : meglio a lui che a me, non avevo imbarazzo e guardandolo negli occhi ho avuto la certezza di essere compresa, perchè chiunque sano di mente l'avrebbe pensato.
Quel mix di amore, dolore, impotenza e rabbia l'ho ritrovata nelle righe di Hombre.
Verga scrive: "Credi che non abbia mai pensato seriamente di ammazzarti? Come vedi ho aggiunto <<seriamente>>. Se siamo ancora insieme è perchè non ho mai pensato al << come>>. Anche perchè la risposta che ho sempre trovato è che, se devo finire dietro le sbarre senza te, tanto vale essere prigionieri insieme................................ Ho pensato anche ad ammazzare me. Per sopravvivere. E a dirla tutta, anche quando ho pensato di farti fuori, ero soltanto io a voler morire.

Hombre scrive: E ti chiedi cosa sei diventato se arrivi a desiderare la morte per chi ti ha dato la vita. Ma forse non sei diventato niente, forse era già tutto dentro di te pronto ad essere scoperchiato dall'acqua bollente. Cerchi di convincerti che tutta la rabbia che va a comporre il funesto desiderio, magari, scaturisce soltanto da un eccesso d’amore.


Frasi dure sconcertanti, frasi di un amore che urla giustizia.
Ti ritrovi davanti a questo nuda, e non sai bene cosa sia la cosa giusta da fare, ma sai che non puoi far finta di non sentire quelle urla.
Difficile rispondere a questa implicita richiesta d'aiuto, perchè noi tutti siamo la gente, gli occhi della gente quelli che non potranno mai capire fino infondo cosa sia vivere giorno dopo giorno con un disabile, che ami ma che ti fa sentire impotente quasi come persino il tuo amore fosse superfluo.
Al post di Hombre molti hanno faticato a lasciare un commento, forse perchè incerti sulle parole da usare o per non rischiare di banalizzare qualcosa di molto profondo, ma qui in questo spazio irreale l'unico mezzo è la parola, nella realtà sarebbe bastato uno sguardo .
Una cosa ho imparato ascoltando le parole dei familiari l'altra sera, bisogna rischiare, offrire il nostro aiuto e non far finta che la disabilità non esiste, aiutare chi spinge una sedia a rotelle a superare uno scalino, o offrire come nel caso di Hombre un abbraccio virtuale può dar un senso al dolore.
A volte non solo chi porta un hanticap rischia di essere invisibile ai nostri occhi, ma anche chi gli sta vicino.

E credetemi l'altra sera il disabile ero io.
Massimiliano ci accusa di distogliere gli occhi o di indugiare troppo davanti alla disabilità, mettendoci in difficoltà serie e a chiederci quale sia il giusto sguardo. Gli ho detto che spesso io stessa anche se motivata dalle migliori intenzioni non ho ben saputo cosa fare, e che il tempo necessario per farmi questa domanda spesso viene equivocato da chi in quel momento è dall'altra parte.
Bisogna correre il rischio.

Grazie Hombre per aver condiviso con noi  parte della tua vita.

17 commenti:

  1. mi capita spesso di non commentare post "troppo difficili" per me dal punto di vista intellettule e di solito non lascio segni del mio passaggio; nel post di hombre ho lasciato un segno scrivendo che non saprei commentare, anche perchè per ora non ho mai vissuto direttamente una simile esperienza.
    non commento nemmeno il tuo di post, ma leggerò al più presto quel libro.

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    1. Oh Kermit, il tuo intervento mi ha fatto riflettere sul fatto che forse il mio post suoni come un accusa a chi non si sia sentito di lasciare un commento...Non era questa la mia intenzione e me ne scuso.
      Spero che tu non debba mai vivere un esperienza come quelle descritte, non devi sentirti obbligato a giustificarti, credimi non era mia intenzione provocare queste riflessioni.
      Leggi il libro ne vale la pena

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    2. non preoccuparti, avevo colto il senso del post e non mi sono certo sentito sotto accusa; immedesimarmi in certe situazioni "non vissute" in prima persona mi riesce difficile e se avessi commentato avrei di certo scritto un'inutile banalità.

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  2. ho letto anche io Zigulì, e l'ho apprezzato per la sana ed umana sopportazione...per quelle verità interiori che nessuno, anche nel caso di una madre che decida di non essere in grado di crescere il proprio figlio e darlo in adozione o di abortire..che poi quando hai i tuoi scazzi e magari sei "troppo umana" ti senti pure in colpa perchè ci descrivono sempre quadretti di sentimenti perfetti...ho letto anche io Hombre non ho lasciato commenti, erano superflui, per me, condividendo empaticamente tutto il suo dolore...avrei messo i miei puntini...ma nn ci conosciamo abbastanza e penso che lui non mi abbia mai letta, per sapere che
    spesso nei miei punti sospensivi ci sono tante parole...per quel che vale, gli sto parlando tramite te.
    Cara amica ti apprezzo veramente tanto. con un bel punto questa volta, perchè penso, spero che tu mi conosca un pò per capire che provo un vero e sincero senso di "appartenenza" :)

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    1. Grazie S. vale anche per te ciò che ho detto a Kermit, il mio non era un giudizio verso chi non ha commentato Hombre, e tranquilla ti conosco abbastanza per apprezzare il tuo senso di appartenenza.

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  3. ormai maimà ha sfondato una porta e piangere non è più un problema per tutti noi.
    Lillina, ti ringrazio, ti ringrazio non sai quanto di avermi fatto frignare come un pupetto.
    Ne avevo bisogno, ne ho bisogno.
    Come ho bisogno di due parole, di un abbraccio virtuale, di tre puntini di sospensione... o anche di un pensiero che arriva al cuore per vie sconosciute, ma lo stesso, si sente.
    poi scriverò qualcosa su quanto mi sia costato lasciare quelle righe ieri, così personali... sì, se ne avrò voglia cercherò di spiegare, o forse no, vedremo.
    Grazie ancora.
    Non sai mai da dove può arrivarti quella cosa che davvero ti dà una mano.
    un bacio

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    1. 10, 100, 1000 Maimà !! Stiamo tutti piangendo e accidenti è bello. Grazie a te.
      Quasi quasi ti bacio.....sperando di non scambiarti con l'altro, nel dubbio lo farò senza lingua, così ti salvo pure l'altro matrimonio ;)
      Ringrazio il caso per avermi fatto incontrare tante belle persone, smack

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    2. @lillina eh no, se mi baci, almeno la capoccetta colla lingua me la devi concedere. Una giornata senza capoccetta è una giornata persa, dice una mia amica cara.

      @S. che non lo prendo? Lo prendo eccome. E lo so che a volte anche senza lasciare la traccia d'un commento si è vicini lo stesso, e forse anche di più, chissà. Ma non rientrerò CON TE in disquisizioni sui commenti dei blog ;)
      ricambio l'abbraccio

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    3. Hombre, se la metti così....ma non mi fido di te come faccio ad esser certa che non mi baci il Rampizzi?

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    4. vabbè dai, lo porto con me e scegli tu... io amq sono più alto, più giovane, anche se più povero.

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    5. Affare fatto, se venite insieme capirò subito, mi basterà guardare a che altezza si posano gli occhi ;)

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    6. Ma che brigata!!! Dal pianto al riso in poche righe.
      Lunga vita ai bloggers!
      Ormai non possiamo più rimandare: fissiamo una data per il "cry pride"

      Lillina, sempre più in alto, grazie. :*

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    7. Ciao Maimà come sai è un filo sottile quello che separa le emozioni e noi bloggers (oddio mi sono appena messa nella categoria!) sappiamo usarlo al meglio, non ci rammentiamo strappi ma ci facciamo fantastici ricami a mezzo punto....
      Fissa quella benedetta data e informaci così non ci troverai sprovvisti di fazzoletti.
      Sono sempre più in alto? Oddio prendimi stretto per i piedi e tirami giù che soffro di vertiginiiiiiiiiii!!!

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  4. io, spesso, leggo e non commento, perché temo che il mio dire sia preso per 'giudizio'. e io non giudico, se posso. m'impegno in questo. niente e nessuno.

    perciò non giudico chi bestemmia ed esterna il suo dolore sulle pagine di un blog (semmai gli vorrei essere vicina), né chi ammette pubblicamente pur essendo maschio (come se davvero facesse la differenza... è assurdo vivere in una società che creda ancora a queste cose...) di piangere.
    giusto per restare 'tra noi'.

    però so per esperienza di ormai lunga data che la rete non serve solo ai pedofili per i loro loschi scopi o a chi adesca ragazzine (mia madre, per dire, è convinta che internet porti SOLO a questo). io so che attraverso la rete s'incontrano persone. e che, a volte, son persone proprio belle. di quelle che ti piacerebbe averle almeno una volta nella vita reale, per abbracciarle davvero.

    grazie, lillina. ♥

    ps: al cry pride vengo anch'io, che sia chiaro.

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Ho messo la moderazione non per censurarvi, ma solo perchè voglio essere la prima a leggere i vostri commenti una sorta di ius primae noctis.
L'ho messa anche perchè siccome non controllo quasi mai le mail, se qualcuno vuole mandarmi un messaggio privato ha la certezza che lo legga, nell'altro caso a volte passa pure un mese prima di...
Ciao a tutti, se non vi piace sappiate che a me non importa un fico secco.