io vivo in un mondo pieno di gente che finge di essere quella che non è, ma quando parlo con te sono come voglio essere

giovedì 17 maggio 2012

Lecite emozioni

Ne aveva sentito parlare da alcune delle sue amiche, tutte entusiaste ed esaltate le erano sembrate come quelle casalinghe che parlano del Bimbi quasi fosse Gesù bambino.
Solo che qui non si parlava di un elettrodomestico, ne di un dildo che ognuna di loro possedeva, anzi nel cassetto segreto ve ne era più di uno, parlavano di un uomo, che a sentir loro sapeva soddisfare tutte, qualunque fossero le richieste.
Enrico qua, Enrico là, erano riuscite a stuzzicare la sua curiosità. Cosa le costava provare anche solo per una volta?
Quel pomeriggio non aveva un granchè da fare, la noia si era impossessata non solo dei suoi pensieri ma di tutto il suo corpo, era come se non le appartenesse, doveva far qualcosa per svegliarlo da quello strano torpore.
Forse le mani sapienti di Enrico, avrebbero saputo toccare i tasti giusti, e riportare allo scoperto quella vanità di donna che da molto tempo aveva messo da parte.
L'avevamo avvertita che Enrico non prendeva appuntamento, il rischio era di trovare altre donne impazienti e di aspettare anche per ore, ma tutte ritenevano che fosse un sacrificio accettabile.
Trovò tre donne prima di lei, le scrutò di sottecchi, a primo acchito almeno due di esse non le sembravano bisognose di affidarsi alle cure di Enrico, anche se erano le più impazienti, divoravano le riviste poggiate distrattamente sulle gambe accavallate, sfogliandole senza neanche soffermarsi a guardare le figure.
Più volte si chiese se era il caso di rimanere, era nervosa e non tanto convinta che quel cambiamento le era necessario, ma era lì tanto valeva provare.
Enrico entrò da una porta laterale, il suo ingresso provocò strane vibrazioni, si alzarono tutte per ricevere i suoi baci sulle guance, le signore arrossivano e tornavano a sedersi in trepidante attesa.
Come se fosse stato un prete che avesse schizzato l'acqua santa sui fedeli per rabbonirli, Enrico si mise al lavoro e chiamò la prima.
Non c'era privacy, l'avevano avvertita,  si era gentilmente costretti a guardare e a lasciarsi guardare.
Le mani Di Enrico lavoravano veloci e sicure, il resto del corpo sembrava seguire il loro movimento, così che i sui piegamenti, i suoi giri da un fianco all'altro della sua cliente assomigliavano ad una danza, il cui ritmo finiva per coinvolgere non solo i ballerini ma tutto il pubblico...noi.
Arrivato il mio turno ero sempre più nervosa, ma oramai impaziente di lasciarmi andare nelle sue mani, a spingermi a proseguire erano stati i sorrisi di soddisfazione che erano stampati sul viso delle tre che mi avevano preceduto.
In piedi davanti a lui mi sentivo inerme e alla domanda se avessi un idea precisa di cosa volessi rimasi zitta scuotendo lievemente la testa.
Sorrise.
Pose una mano sotto il mento obbligandomi a seguire i movimenti che impartiva, destra, sinistra, di fronte e poi girandomi con un movimento gentile ma deciso mi ritrovai con lui dietro la schiena mentre mi specchiavo nel grande specchio che era difronte.
Mi sollevo i capelli sulla nuca, sicuramente stava dicendomi qualcosa, mi affidai a lui.
Dopo un ora di frizioni, colori, massaggi e ferri arroventati , mi sorpresi con lo stesso sorriso delle altre, uscii da li con la ferma intenzione di ritornarci al più presto, non avrei mai più fatto a meno di quelle mani.
Il nuovo taglio e il nuovo colore dei capelli mi stavano da dio, avevano ragione le mie amiche Enrico come parrucchiere è il migliore.

Finalmente la giornata era finita, l'ultima cliente era andata via.
Quella sera Enrico era felice, il suo amore lo portava a cena, non che avessero da festeggiare qualcosa in particolare, tra loro andava così ogni giorno era una festa. Avevano cercato a lungo entrambi la persona giusta con cui dividere la vita, e poi un giorno quasi per caso, così come avviene il più delle volte i loro occhi si erano incrociati, e dopo quasi un anno ogni volta che erano insieme la magia del loro primo incontro si rinnovava e ne usciva più grande e quasi inspiegabile.
Aveva portato da casa un cambio di vestiti, nulla di elegante per carità magari sarebbero solo andati in pizzeria chi lo sà, in ogni caso un pantalone e una camicia sarebbero andati bene anche per un ristorante.

Si rinfrescò il viso notando che le occhiaie lo segnavano, aprì un cassetto e tirò fuori il nuovo prodotto a detta di una sua amica miracoloso, una sorta di matita da passarci su per attenuare il livore, si specchiò non particolarmente convinto, squillò il telefono , rispose, la sua voce calda disse solo :  Sono fuori .
Mentre chiudeva la porta, guardò dall'altro lato della strada, Marco era lì bello come il sole che le regalava il suo sorriso, nell'attesa di averlo accanto e di baciarlo come se il mondo non fosse altro che i loro corpi stretti  in un abbraccio.












6 commenti:

  1. guarda che dalle prime righe avevo capito...
    tze...e che non succede anche me con le mie amichette )
    ciao lillì

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    1. Avevi capito che era gay dalle prime righe? Tu sei magica!
      Neanche a me succede con le mie!

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    2. no intendevo il doppio equivoco all' inizio...sapevo che andavi a parare con il parrucchiere è un classico :)
      sull'essere gay non sempre capisco...sopratutto se non sono smarcatamente risaputi...infatti una volta ho preso un palo...che stanno ancora tutte le mie, cattivissime amiche, ridendo...capita!

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    3. Ma dai sapevo che ti riferivi al parrucchiere, stavo giocando....scusami a volte sono terribile

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  2. L'Enrico che conosco io fa l'estetista invece... e come è bravo a fare le cerette inguinali!! XD

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    1. Sei fortunato ad averlo come estetista, sai quanto fa male fare la ceretta in quei posti se non viene fatta con maestria!

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Ho messo la moderazione non per censurarvi, ma solo perchè voglio essere la prima a leggere i vostri commenti una sorta di ius primae noctis.
L'ho messa anche perchè siccome non controllo quasi mai le mail, se qualcuno vuole mandarmi un messaggio privato ha la certezza che lo legga, nell'altro caso a volte passa pure un mese prima di...
Ciao a tutti, se non vi piace sappiate che a me non importa un fico secco.